Se il buongiorno si vede dal mattino non si può non essere preoccupati per il clima di tensione e i tanti veleni che aleggiano sul nostro calcio.
La finale di Supercoppa a Pechino, oltre ad essere stato un pessimo biglietto da visita nel panorama internazionale, ha evidenziato un'intolleranza alle critiche che, se non sarà stemperata, creerà non pochi problemi anche ai giornalisti, nella stagione che sta per incominciare.
La nostra telecronaca Rai, seguita da 5 milioni di persone alle 14 di un pomeriggio ferragostano, ha riscosso oltre a tanti consensi anche qualche malumore sia di tifosi juventini che napoletani.
I primi lamentavano un enfasi, a loro giudizio eccessiva, che avremmo manifestato commentando le decisioni dell'arbitro Mazzoleni di espellere Pandev, Zuniga e Mazzarri, i secondi l'esatto contrario.
Da Napoli, ad esempio, in molti hanno criticato attraverso i social network il fatto che non avessi ricordato ai protagonisti juventini che dedicavano la vittoria a Conte, la condizione di squalificato dell'allenatore bianconero.
Si sa come sono i tifosi e come possono essere esacerbati i loro animi dopo una partita obiettivamente condizionata dalle decisioni arbitrali come quella di Pechino.
Il problema credo che non siano loro, ma i dirigenti delle squadre che, sempre più spesso dimostrano un' idiosincrasia molto forte verso commenti non allineati.
In questi anni le televisioni a pagamento hanno creato un nuovo genere nel racconto calcistico: la telecronaca di parte, quella tifosa di Juve, Milan, Inter, Roma, Napoli, eccetera.
Una novità che ha avuto un indubbio successo commerciale ma che ha abituato tutti ad una lettura delle partite non certamente imparziale.
Intendiamoci, è sempre difficile nel racconto in diretta degli eventi esprimere giudizi condivisi da tutti, e spesso neanche le immagini aiutano a sciogliere in maniera definitiva i dubbi su un rigore o un fuorigioco.
Ma credo sia importante ribadire che, da parte della Rai, non ci sarà mai un atteggiamento preconcetto a favore dell'una o l'altra delle squadre in campo né che logiche legate ad esempio al numero dei tifosi di un club più numerosi rispetto all'avversario, possano condizionare i nostri commenti.
Poi può capitare a tutti di sbagliare e le critiche vanno sempre accettate.
Quelle in buona fede però, diverse dai lamenti di parte di chi sembra gradire solo le telecronache "tifose".