venerdì 28 settembre 2012

Zeman-Juve: l'ora del faccia a faccia

Il momento tanto atteso è finalmente arrivato. 
Dopo oltre sette anni Zdenek Zeman affronterà nuovamente sul campo la Juventus. L'ultimo incrocio tra il tecnico boemo, allora alla guida del Lecce, e la squadra bianconera avvenne il 17 aprile del 2005 allo stadio Delle Alpi. La sfida finì 5 a 2 per la formazione allora allenata da Lippi con tripletta di Ibrahimovic e reti firmate da Nedved e Appiah, cui risposero solo in parte per i salentini Dalla Bona e quel Mirko Vucinic che guiderà stasera l'attacco dei campioni d'Italia.
Da allora Zeman e la Juve non si sono più affrontati sul campo ma si sono scontrati in maniera anche violenta in molte altre sedi.

Nipote di Cestmir Vycpalek, allenatore bianconero dal 1971 al 1974, il boemo sarebbe stato in gioventù addirittura un tifoso della Juve. 
Le strade però non si sono mai incrociate mentre le polemiche feroci sono state innumerevoli. 

Dalla meritoria denuncia di Zeman contro un calcio troppo legato alle farmacie e alle finanziarie scaturì un memorabile conflitto con due big bianconeri dell'epoca: Gianluca Vialli e Alessandro Del Piero. I sospetti di Zdnek sulla crescita della massa muscolare dei due attaccanti furono respinti con sdegno dagli interessati ma innescarono indagini giudiziarie che portarono la Juve alla sbarra in un lungo processo conclusosi con la condanna del dottor Agricola, l'esclusione di pratiche dopanti in casa bianconera e una prescrizione che non consentì pronunce definitive sul tema dell'abuso di farmaci.

Protagonista di scontri memorabili anche con Marcello Lippi, fui arbitro e testimone nella mia trasmissione Stadio Sprint di un confronto tesissimo, Zeman è stato anche in prima linea nel denunciare lo scandalo di Calciopoli.
Nemico giurato di Luciano Moggi è stato testimone d'accusa del processo di Napoli ed ha spesso parlato della GEA come uno dei mali più gravi del calcio italiano.


Insomma  per tutti questi aspetti la sfida dello Juventus stadium ha un significato che travalica l'aspetto strettamente sportivo.
Dovendoci però occupare anche del piano tecnico, e augurandosi che il clima sia come è accaduto a Firenze caldo ma corretto da parte delle tifoserie, c'è da dire che il confronto si presenta assai interessante anche sotto il profilo tattico.
La Juventus è indubbiamente favorita specie se saprà ritrovare i ritmi asfissianti e la ferocia agonistica che sono mancate martedì all'Artemio Franchi.
La Roma però ha le armi giuste per mettere in difficoltà i bianconeri soprattutto a centrocampo dove Zeman può contare su un reparto solido cui potrebbe riuscire quanto ha mostrato di saper fare la Fiorentina di Montella: togliere il pallino dalle mani di Pirlo e compagni.
Proprio la prova del regista della Nazionale sarà particolarmente monitorata visto il difficile avvio di stagione di Andrea che non sta ripetendo lo straordinario rendimento dello scorso anno.
Infine sarà il primo Juventus - Roma dopo molti anni, in cui non ci sarà il confronto Del Piero - Totti. Se ne è rammaricato per primo il capitano giallorosso collega e amico vero di Pinturicchio, ed e' un dispiacere condiviso da tutti quelli che amano il calcio.
La sfida tra Juve e Roma resta affascinante ma con l'assenza del campione emigrato in Australia perde sicuramente qualcosa.


venerdì 21 settembre 2012

In Europa bicchiere mezzo pieno per le italiane

Una vittoria, cinque pareggi e nessuna sconfitta: questo il bilancio delle squadre italiane dopo la tre giorni di coppe europee.
Bicchiere mezzo pieno al termine del primo appuntamento continentale anche se accanto a squadre che hanno fatto bella figura ce ne sono altre che hanno profondamente deluso.

Cominciamo dal Napoli unica formazione che è riuscita a vincere.
Contro i modesti svedesi dell'Aik, Mazzarri ha fatto turn over totale, rinunciando a ben 10  "titolarissimi" ma, a conferma che l'impianto di gioco costruito negli anni è stato ormai assimilato bene dagli azzurri, anche le seconde linee si sono dimostrate all'altezza della ribalta europea.
E' stata soprattutto la grande serata di Edu Vargas autore di una fantastica tripletta e il fatto che il cileno si sia finalmente sbloccato, accanto alle ottime prove dei vari Insigne, Mesto, Fernandez, Gamberini e Rosati corrobora le chance stagionali di una squadra che sembra matura per poter competere fino alla fine su tre fonti: campionato, Europa League e Coppa Italia. 


Ancora più rafforzata sul piano della convinzione è stata però la Juventus che nell'esordio a Stamford Bridge nella tana dei campioni del Chelsea ha confermato anche a livello internazionale quella solidità caratteriale e di gioco che gli ha consentito di dominare l'ultima stagione italiana.
Il pareggio di Londra non è solo un grande risultato nell'economia del girone di qualificazione ma per il modo in cui è giunto, rimonta dal 2 a 0 con Pirlo ancora lontano dalla migliore condizione, rafforza enormemente l'autostima dei bianconeri.
 

Altro pareggio positivo quello colto sempre a Londra dalla Lazio in casa del Tottenham. Contro la formazione di Vilas Boas i biancocelesti hanno sofferto il giusto ma hanno anche ribattuto colpo su colpo, creando occasioni da rete, colpendo una traversa e difendendosi in maniera ordinata.
L'ennesima conferma insomma dell'ottimo lavoro svolto fin qui da Petkovic allenatore tanto bravo quanto concreto e modesto. 

Non a caso quindi la migliore figura anche in campo europeo l'hanno fatta le tre squadre che stanno dominando a punteggio pieno il campionato. 


Ai pareggi positivi di Juve e Lazio hanno fatto riscontro infatti quello discreto dell' Udinese, che all'ultimo minuto ha raggiunto l'Anzhi di Eto' o allo stadio Friuli grazie ad una rete del solito Di Natale, e quelli decisamente deludenti di Inter e Milan.

La sindrome di San Siro, dove dall'inizio della stagione né neroazzurri né rossoneri sono mai stati capaci di vincere si è perpetuata anche in Europa.
Ma se per Stramaccioni si può ancora parlare di un cantiere aperto con buone giocate che si alternano a ingenuità difensive clamorose nelle partite dell'Inter, è proprio il Milan che appare sempre più il grande malato del calcio italiano.
Contro l'Anderlecht è emersa tutta l'impotenza e la scarsezza di idee e soluzioni cui Allegri può far ricorso. L'impressione di un allenatore che non crede più troppo alle possibilità di un gruppo decisamente impoverito rispetto alla scorsa stagione è emersa chiaramente nella sfida con i belgi.
Lo 0 a 0, oltre a complicare la situazione in un girone certamente non facile, può accellerare la resa dei conti tra società e tecnico a rischio esonero se non farà risultato a Udine.

Certo l'allenatore livornese ha le sue colpe perché il Milan, oltre tutto gioca decisamente male. Ma, dopo aver ceduto Ibra e Thiago Silva e non aver degnamente rimpiazzato campioni come Nesta, Seedorf, Gattuso e Zambrotta prendersela con l'allenatore che in due anni ha conquistato uno scudetto e un secondo posta sarebbe da parte della società rossonera non solo ingeneroso ma anche profondamente ingiusto.



giovedì 13 settembre 2012

Torna "Stadio Sprint": opinionista Don Albertini

(ANSA), ROMA - Stessa formula collaudata ormai da anni, con una novità: a parlare di calcio e dintorni ci sarà un opinionista d'eccezione. 

'Stadio Sprint' torna in onda domenica prossima per il consueto dopo partite e al timone avrà sempre Enrico Varriale, che, dopo l'acquisto dei diritti in chiaro da parte di Cielo, allungherà la sua trasmissione di un quarto d'ora, fino alle 18.15: il volto nuovo sarà quello di Don Alessio Albertini - fratello dell'ex campione del Milan Demetrio, ora vicepresidente della Figc -, ospite fisso della trasmissione in onda su Rai2. 


«La novità significativa è proprio questa - spiega Varriale, dal 2000 alla guida di Stadio Sprint -: don Alessio è il vicario della comunità Giovanni Paolo II di Pero ed è anche il responsabile dell'ufficio sport della diocesi di Milano, è abituato a parlare agli allenatori delle squadre giovanili, affronta tematiche legate all'etica. Stessi temi che proporremo in studio, con al centro proprio i valori legati allo sport». 

Domenica per la terza di campionato, dopo la pausa per la Nazionale, si parlerà di Simone Farina, il giocatore del Gubbio che denunciò una combine e che ora è senza squadra. «Che resti fuori dal calcio un ragazzo come lui fa riflettere», sottolinea Varriale. 
All'interno del contenitore sarà dato maggiore spazio all'interattività con un twitter dedicato ai supporter, e ogni domenica ci sarà una «finestrà aperta sui tifosi». 

Quanto a Cielo che trasmetterà i primi gol in chiaro alla luce dell'accordo annunciato martedì, Varriale spiega che per Stadio Sprint cambia poco. «Ci allungheremo fino alle 18.15 - dice -. Ma sulle interviste in chiaro sta a noi la priorità, insomma saremo noi i primi a trasmetterle in base al contratto tra Lega e Rai. Diciamo che cambia poco, è più di immagine». «Speriamo che in questa nuova stagione non si accrescano le tensioni, i problemi vanno affrontati, ma nei toni giusti e nel rispetto dell'etica», conclude.


Zeman dice quello che la gente pensa?

"Zeman, dice quello che la gente pensa ", parole e musica di Gianni Petrucci presidente del Coni commentando in una recente intervista a Rai Sport le dichiarazioni del boemo sull'anomala posizione di Conte, squalificato ma per tutta la settimana, tranne la domenica, allenatore a tutti gli effetti della Juventus.
Il ritorno sulla ribalta mediatica della serie A di un personaggio a tutto tondo come il tecnico giallorosso rappresenta una miniera per giornali, radio e tv.
Mai banale nei suoi concetti, ribaditi peraltro con coerenza da una ventina d'anni, Zeman è stato già protagonista in questa fase iniziale della stagione di diverse polemiche e confronti dialettici vivaci. 
Con la Juve, storico bersaglio del nipote di Vickpalek, ma anche con l'intero sistema calcistico italiano che a Zdenek continua a non piacere.
Il rischio però è quello di sparare nel mucchio, quando non si rimane su argomenti specifici, annacquando così denunce che restano molto spesso sacrosante.

giovedì 6 settembre 2012

Non fate partire Farina!

In attesa di vedere come comincerà il cammino dell'Italia di Prandelli verso il mondiale brasiliano nell'ostica trasferta di Sofia, l'inizio della stagione calcistica ha confermato le difficoltà di un movimento che continua a non riuscire a far sistema. 
In campo, tutto sommato, gli addii dei vari Ibra,T hiago Silva, Lavezzi, Maicon eccetera, non è che si siano notati tantissimo.
Il maggiore equilibrio e la buona qualità di impianti collaudati come quelli di Juventus, Napoli e Lazio oltre al gioco spumeggiante della Roma di Zeman, lasciano presagire un campionato comunque in grado di calamitare attenzione e passioni dei tifosi. 
E' il contorno tuttavia che continua ad essere preoccupante. Basterebbe pensare alla caduta di immagine patita domenica scorsa per il disastroso terreno di gioco del San Paolo o per la partita di Cagliari giocata a porte chiuse, per fotografare una situazione sempre più scadente.

sabato 1 settembre 2012

Contratto Cavani: svolta vincente per il Napoli

La firma con cui Cavani si è legato al Napoli fino al 2017 non è soltanto quella che sancisce il contratto più oneroso mai sottoscritto dalla società azzurra nella sua storia (persino Maradona, fatte le debite rivalutazioni monetarie, guadagnava di meno di quanto percepirà il Matador) ma è soprattutto la conferma di una politica societaria efficace e ineccepibile. 
Una certa critica, pur prendendo atto del "miracolo" di una squadra portata in sette anni dalla C alla Champion's, ha sempre sottolineato il fatto che il Napoli non sarebbe mai potuto entrare tra i top clubs a causa delle scelte del Presidente De Laurentiis.
Tetto degli ingaggi, diritti di immagine affidati alla società, acquisti mirati a quanto serviva realmente alla squadra e non al clamore mediatico erano, secondo certi "soloni", un ostacolo invalicabile.