venerdì 9 novembre 2012

Edi il magnifico

Finalmente  un turno di coppe europee positivo per le squadre italiane.
A parte l'Udinese, che con la sconfitta casalinga contro gli svizzeri del Young Boys ha fortemente compromesso le chances di qualificazione, obbiettivo invece già centrato dall'  Inter con due turni d'anticipo, il bilancio di quattro vittorie e un pareggio rilancia il nostro calcio sulla ribalta continentale.

Va detto che in Champions league, il pari casalingo del Milan col Malaga potrebbe essere paradossalmente più utile ai fini della qualificazione dell'ampia goleada con cui la Juve ha travolto il Nordsjeland. 
I campioni d'Italia infatti  proprio a causa del pareggio che si fecero imporre in trasferta dai modestissimi danesi devono per forza battere il Chelsea detentore della Coppa nel prossimo turno a Torino, per non rischiare un uscita nella fase eliminatoria che sarebbe assai deludente.

L'uomo copertina di questa tre giorni di Coppe è stato però senza alcun dubbio Edison Cavani.
Il Matador è risultato l'autentico trascinatore di un Napoli passato in 13 minuti dalla quasi certa eliminazione ad una qualificazione ora più che possibile.
Il clamoroso poker rifilato dall'uruguaiano agli ucraini del Dnipro oltre a portare il bomber in copertina su tutti i giornali europei, conferma una volta di più la grandezza di un attaccante moderno i cui limiti paiono finora inesplorati.
Con la maglia del Napoli Cavani ha segnato 79 reti in due stagioni e uno scorcio di quella attuale. In carriera ha realizzato 11 doppiette, 6 triplette e la prima quaterna firmata giovedì al San Paolo.
Numeri impressionanti per qualsiasi cannoniere ma che nel caso di Cavani assumono un significato quasi minore se si considera il contributo che il Matador riesce comunque sempre a dare anche in fase di copertura, quando è il primo a difendere anche sui corner battuti dagli avversari.

Mazzarri fa bene a ribadire che il suo Napoli non è solo Cavani, ma certo ci sono partite come quella con gli ucraini in cui Edi si carica davvero sulle spalle la squadra, riaccendendo gli entusiasmi di un publico che non aveva lesinato fischi all'indirizzo degli azzurri sotto 2 a 1 contro il Dnipro. 

E' comunque vero che il Cavani migliore lo si sta vedendo con la maglia del Napoli anche perché quando gioca con la nazionale uruguaiana il Matador viene inspiegabilmente impiegato come seconda punta da Tabarez che gli preferisce Suarez nel ruolo di attaccante centrale.
Una scelta che il bomber di Salto, la stessa città natale di Suarez, non ha mai contestato proprio perché tiene molto alla Celeste una Nazionale che non gli fa fare vacanze da due anni, prima per la partecipazione alla Coppa America, poi alle ultime Olimpiadi di Londra.


Certo i 18 milioni spesi tre anni fa da De Laurentiis per portare il Matador da Palermo a Napoli rischiano di diventare il più grosso affare degli ultimi 25 anni di calciomercato.
Il patron napoletano ha blindato Edi con un contratto fino al 2017 a 5 milioni a stagione fissando una clausola rescissoria superiore ai 60 milioni. Cifra mostruosa ma che certo potrebbe non spaventare qualche sceicco di stanza dalle parti di Parigi o di Manchester.


Un consiglio al presidente del Napoli : il modo migliore per non indurre Cavani nella tentazione di cambiare maglia resta quello di costruire una squadra sempre più competitiva in grado di assecondare le ambizioni dell'uruguaiano.
Uno che tanto per dire, sogna il pallone d'oro, classifica per la quale quest'anno, ingiustamente, non è stato neanche preso in considerazione.



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