sabato 20 ottobre 2012

Juve-Napoli: faccia a faccia

Dopo un'interminabile vigilia durata 15 giorni è arrivato finalmente il momento del faccia a faccia tra Juventus e Napoli.
Giornali, radio e televisioni hanno setacciato tutto il possibile per presentare la sfida tra bianconeri e azzurri.
Ricorsi storici, rivalità, veleni originati dalle partite precedenti, ultima quella polemicissima di Pechino, duelli più o meno decisivi in campo e in panchina. 
Si è insomma parlato di tutto.
 
 
Forse l'argomento meno esplorato riguarda le due società.
Mai come in questo caso credo che la supremazia in campo mostrata chiaramente almeno finora da Juventus e Napoli sia il logico corollario del buon operato dei due club. Pur adottando strategie diverse sia Andrea Agnelli che Aurelio De Laurentiis hanno dimostrato di saper interpetrare al meglio il calcio di questi anni.
 
La Juve ha valorizzato al massimo il vantaggio costituito dal nuovo stadio, realizzazione che con grande lungimiranza la società bianconera ha saputo costruire e difendere mentre da tante altre parti siamo ancora alla fase dei progetti su carta in attesa che la politica dia il via libera ad una legge che sembra sempre più lontana.
 
Sotto il Vesuvio invece sono stati capaci di realizzare addirittura un doppio miracolo: portare in sette anni la squadra dalla serie C alla Champions league passando però attraverso una gestione societaria che ha sempre rispettato le linee di un bilancio in attivo, tanto che un club finito in un passato recente con i libri presso il tribunale fallimentare, oggi è tra le poche società europee in regola con i canoni del fair play finanziario. 
Una gestione oculata dunque, si è tradotta in ottimi risultati sul campo, realizzando una quadratura del cerchio che nel calcio è sempre difficile.
 
 
Venendo all'aspetto tecnico della sfida,la Juventus resta favorita anche se le distanze tra le due squadre sembrano molto  ridotte rispetto alla passata stagione.
 
La squadra di Mazzarri infatti ha forse perso in imprevedibilità con la cessione di Lavezzi ma ne ha guadagnato in ordine e solidità con il nuovo modulo di gioco che sta esaltando le caratteristiche di Cavani, Pandev e Hamsik.
Proprio il prevedibile duello tra lo slovacco e Pirlo potrebbe essere una delle chiavi di volta del match, anche se ritengo che il vento della gara spirerà a favore di chi riuscirà ad essere più squadra e più a lungo nel corso dei 90 minuti.
 
La Juventus è andata in difficoltà quest'anno in due occasioni a Firenze e a Genova quando gli avversari gli hanno sottratto il pallino del gioco.
I viola ci sono riusciti per tutta la gara i rossoblu solo per 45 minuti pagando pegno nella ripresa.
Mazzarri e i suoi credo guarderanno molto a quelle due gare per trarre ispirazioni contro un avversario che da oltre un anno ha perso solo contro gli azzurri in Coppa Italia e in campionato non conosce sconfitta da 46 gare. 
 
Chiudo con un in bocca al lupo all'arbitro Damato uno dei migliori tra i fischietti più giovani, chiamato a dirigere il big match. Scelta di un outsider rispetto ai favoriti Rocchi e Orsato ma che potrebbe premiare il designatore Braschi, vista la personalità più volte mostrata in passato dall'arbitro di Barletta di cui bisogna augurarsi di non dover parlare molto dopo una gara che speriamo sia davvero una bella vetrina del calcio italiano nel mondo.
 
 
 
  

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